Legalità, i banchi vuoti “rappresentati” dagli alunni di terza media con due testimoni d’eccezione

Data: 11/05/2023

Un importante momento di legalità e di forte testimonianza di contrasto alla criminalità organizzata. Nella giornata di oggi, giovedì 11 Maggio, alle ore 12 gli alunni delle classi terze della scuola Secondaria di I grado, che hanno lavorato sul testo “La classe dei banchi vuoti” di Don Luigi Ciotti, hanno dato voce alle storie raccolte nel libro, alla presenza di Enzo Giussani, responsabile dell’associazione “Libera contro le mafie” (Monza e Brianza) e di Arianna Mazzotti, nipote di Cristina Mazzotti, una delle prime vittime di sequestro in Lombardia. Gli studenti hanno realizzato una performance dal forte impatto emotivo, impersonando alcuni dei fanciulli innocenti uccisi da mani criminali. Una giornata, quella di oggi, particolarmente significativa, se si considera che due giorni fa, dopo 48 anni dal sequestro e dall’omicidio di Cristina, quattro persone sono finite a processo per la morte della giovane. Si è tenuta il 9 Maggio, infatti, l’udienza preliminare nei loro confronti. Tutti gli imputati sono vicini alla ‘Ndrangheta. Cristina era solo una studentessa 18enne, figlia di un industriale, quando il 1° luglio 1975 venne prelevata da un commando a Eupilio, in provincia di Como, e fu ritrovata morta in una discarica qualche mese più tardi. È stato il primo rapimento dell’Anonima sequestri nel Nord Italia. Cristina, la sera del primo Luglio, stava rientrando nella villa di famiglia a bordo della sua auto, dopo i festeggiamenti per il diploma, quando fu sequestrata. Il giorno successivo i criminali chiesero 5 miliardi di lire di riscatto al padre. L’uomo riuscì a raccogliere un miliardo e 50 milioni e li lasciò ai rapitori in cambio della liberazione della figlia. Ma il primo Settembre una telefonata anonima indicò ai carabinieri di scavare in una discarica di Galliate (Novara), dove fu trovato il cadavere. Per il sequestro e l’omicidio nel 1977 vennero condannate 13 persone, di cui 8 all’ergastolo. Tra questi non c’erano gli esecutori materiali, dato che le impronte digitali raccolte dalla Scientifica erano inutilizzabili, considerate le conoscenze scientifiche dell’epoca. Dopo tanti anni, tuttavia, nel 2015 la Cassazione ha indicato imprescrittibile il reato di omicidio volontario e, in seguito, è stata aperta una nuova inchiesta. Pochi giorni fa, finalmente è arrivata la svolta con la preliminare del nuovo processo. Nel nostro piccolo, l’istituto comprensivo G.D. Romagnosi di Carate da anni porta avanti iniziative sul fronte della legalità e del contrasto ad ogni forma di organizzazione mafiosa. La collaborazione con Libera si sta rivelando sempre più proficua e gli studenti della Scuola Secondaria, specialmente di terza, sono coinvolti dall’associazione e dai docenti in progetti e visite a siti confiscati alle Mafie. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i giovanissimi a lottare in prima persona contro ogni forma di criminalità e forma di violenza, seguendo l’esempio di quanti si sono impegnati in prima persona per una società più giusta. La testimonianza di Arianna, la nipote di Cristina, nata proprio in quella fatidica estate e che ha assistito commossa alla rappresentazione dei banchi vuoti, oltre alla presenza di Giussani, hanno impreziosito un momento fortemente voluto e organizzato dalla prof.ssa Teresa Schiattarella, referente per la legalità, unitamente ai docenti dell’istituto. L’insegnante ha sottolineato a seguito della performance “la difficoltà di prendere parola, dopo aver ascoltato le voci dei ragazzi che provengono dalla memoria e suscitano un dolore e uno sdegno collettivi”. Il silenzio generato dalle loro voci deve però mutarsi però in denuncia, perché “continuare a parlare di mafia è un dovere di ciascun cittadino contro omertà e rassegnazione passiva”. La rappresentazione è stata chiusa dal coro degli alunni che hanno intonato “I cento passi” dei Modena City Ramblers, a ricordo che il 9 Maggio è stato anche l’anniversario della scomparsa di Peppino Impastato, e dall’omaggio floreale ad Arianna Mazzotti.